Juggling Magazine december 2013, n.61 | Page 5

foto di GRÉGOIRE DENIS foto di NIELS BENOIST foto di AGNÈS MELLON Midi-Pyrénées è la regione francese che registra il maggior numero di compagnie e imprese circensi: tra il 2002 e il 2012 sono state recensite ben 186 compagnie. La prima spiegazione è l’influenza e la storia di due scuole: le Lido di Toulouse, che ha appena celebrato il suo 30° anniversario e Pop Circus in Auch , che il prossimo anno celebrerà il suo 40° anniversario. Il clima meno inclemente di questa regione può anche aver giocato un ruolo, rafforzando l’attrattiva del territorio per artisti provenienti da altrove. Anche CIRCA festival ad Auch nei suoi 26 anni di attività ha dio sicuro contribuito a dare visibilità a questo territorio. La collaborazione tra le Lido, la Grainerie e Circ ha nel tempo offerto strumenti sempre più adeguati per gli artisti. Lo sviluppo delle arti circensi in questa regione è stata costruito sullo slancio di queste 3 strutture, diverse nei loro progetti, ma ben consapevoli dell’interesse comune per un riconoscimento collettivo di queste arti, a lungo considerate minori, qui come altrove. È con questa volontà comune, per esempio, che da 7 anni organizziamo insieme il festival “Midi-Pyrénées fait soin cirque en Avignon“ un evento off all’interno della gigantesca programmazine del festival di Avignon. Abbiamo sempre sostenuto che Circa è in primo luogo un progetto, e per molti anni abbiamo lavorato per ottenere strutture degne per le arti circensi e per questo progetto. Oggi Le Circ è una struttura bella e funzionale e ne siamo orgogliosi, ma sappiamo che la nostra missione si spinge oltre i confini di questo perimetro. Per oltre un anno abbiamo investito risorse per far vivere Circ, per accogliere gli artisti e il pubblico, per mantenere in piedi un’attività aperta al territorio. Ecco perché in questa stagione abbiamo ripreso il nostro programma “Les Nomades de Circa”, vale a dire l’itineranza del nostro chapiteau sul territorio. Ma aver attivato questo programma in tempi di crisi economica ha i suoi contrattempi, e ora siamo costretti a fare delle scelte per ridurre le dimensioni di alcune delle nostre attività, perché i finanziamenti a disposizione non sono sufficienti. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 61 d i c e m b r e 2013 3