Un impegno che ci sembra
improrogabile, per una serie di
accadimenti e nodi che stanno
venendo al proverbiale pettine;
un sovrapporsi di spinte e istanze che lanciano segnali di fumo
nelle praterie abitate e attraversate da una tribù nomade legata al circo contemporaneo e alle
sue innumerevoli declinazioni.
Improrogabile perché la massa
critica di artisti / compagnie /
organizzatori / diffusori comincia a innescare un processo di
confronto, cui vogliamo dare
spazio; perché il nostro ruolo di
media project italiano legato al
circo contemporaneo e le sollecitazioni che ci arrivano dal settore ci spingono a dedicare
maggiore spazio e maggiore
attenzione a quello che accade.
Perché il dibattito sugli incentivi
agli spettacoli che non utilizzano gli animali, in cui si utilizza
per la prima volta espressamente l’accezione del circo contemporaneo, è approdato con un
ordine del giorno e con il decreto “Valore Cultura” perfino in
Parlamento, informando poi la
ristrutturazione del FUS per i
Circhi e lo Spettacolo Viaggiante; perché in questa crisi congiunturale diventano troppi gli
eventi, le strutture, le compagnie, i progetti che rischiano di
chiudere per mancanza di risorse. Perché anche in questo
campo gli italiani dimostrano di
avere del talento, e di dover
purtroppo cercare all’estero il
giusto supporto istituzionale e il
successo di pubblico che meritano i loro potenziali.
zonti, lo scenario dei prossimi
10 anni. Lo faremo innanzitutto chiedendo e pubblicando i
contributi di chi in Italia è oggi
impegnato e attivo nel settore.
Ma lo faremo anche strutturando in modo più articolato e
continuativo l’informazione e
promozione degli spettacoli e
delle attività legate al circo
contemporaneo in Italia.
Un invito a collaborare in questo processo, un invito a sostenere Juggling Magazine, che
rivolgiamo a tutti gli artisti e
operatori che in questi ultimi
dieci anni hanno creato in Italia opportunità di formazione,
residenze, creazione, diffusione, rappresentazione, analisi e
critica di nuove forme espressive. Una moltitudine di persone
che, partendo dal comune
denominatore delle arti circensi, nutrendosi del nuovo e del
tradizionale, si è messa coraggiosamente in gioco per l’affermazione di un nuovo genere.
j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 61 d i c e m b r e 2013
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