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Scudetto all'ultimo respiro, poi la guerra

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Venti di guerra si avvicinano all'Italia, ma il paese non si ferma. C'è il giro d'Italia, con Bartali surclassato da un giovane gregario, Fausto Coppi, che vince la sua prima tappa del Giro d'Italia e conquista la maglia rosa. L'idolo delle italiane è l'attore Amedeo Nazzari, la moda è quella delle scarpe ortopediche dalle suole di sughero, imposte dall'autarchia.

Nel calcio, il 2 giugno si gioca l'ultima giornata del campionato 39-40 e un calendario pazzo ha messo di fronte l'Ambrosiana e il Bologna, la prima con la seconda, divise in classifica da un solo punto. I nerazzurri la settimana prima hanno perso inopinatamente a Novara prendendo gol da un giocatore, Calzolai, che non doveva nemmeno essere in campo (ha sostituito un compagno che ha avuto un grave lutto in famiglia).

I festeggiamenti però sembrano solo rinviati, l'Ambrosiana ha due risultati utili su tre, grazie al vantaggio minimo sui felsinei, che hanno superato con

qualche patema il Liguria con una doppietta di Reguzzoni, il bomber antifascista.

Gli amanti del calcio, specie quelli più anziani, rivivono il periodo precedente al girone unico, quando lo scudetto si assegnava con una finale, e Ambrosiana-Bologna in effetti lo è quasi.

Il presidente Pozzani è preso da un dilemma: giocare all'Arena col vantaggio del proprio terreno, o puntare all'incasso e spostarsi a San Siro che è la casa dei rivali del Milano? Alla fine, essendo occupata l'Arena da un'altra manifestazione, si va nello stadio periferico ma più capiente.

Milano è colta dalla febbre scudetto, ma Bologna non è da meno: i rossoblu, per sfuggire alle pressioni, si preparano in collina.

Il tecnico nerazzurro, l'austriaco di lungo corso Tony Cargnelli, ha un solo dubbio in attacco. Vorrebbe far giocare Guarnieri, la punta rivelazione del girone d'andata, ma il giovane milanese non ce la fa e lo deve sostituire il viareggino Barsanti.

L'Ambrosiana è la sorpresa: senza Meazza per tutto il campionato, colpito dalla sindrome del “piede gelato” (un problema circolatorio che lo bloccherà per l'intera stagione), con Cargnelli che ha presto accantonato un Ferrari ritenuto a torto troppo vecchio (e che invece vincerà ancora), sembrava non poter dire la sua, specie nei confronti dei fortissimi campioni in carica del Bologna. E invece, eccoci qua...

Scritto da: Gabriele Porri